Dibattiti

Claude Schopp e Alvio Patierno | Alexandre Dumas napoletano

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organizzato nell'ambito di:


13 ottobre, ore 19:00
Institut français Napoli

Conferenza in presenza


Claude Schopp e Alvio Patierno, storici della letteratura

Claude Schopp è presidente della Société des Amis d’Alexandre Dumas e uno dei massimi esperti mondiali di Alexandre Dumas. Nel 2017 con Dumas fils ou l’Anti-OEdipe (Éditions Phébus) ha vinto il premio Goncourt per la biografia. Per Donzelli ha curato alcune opere di Dumas tra cui: Il conte di Montecristo (2010); I tre moschettieri (2014); Vent’anni dopo (2015) e La donna senza volto. Indagine su un quadro scabroso (2019).

Alvio Patierno è professore associato di Letteratura francese presso l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa. Ha curato nel 2004 Alexandre Dumas e il Mezzogiorno d’Italia (CUEN), e nel 2019 Chateaubriand et le Monde sensible - Rivista Littératures n°79. 


Questo evento sarà l’occasione di inaugurare, per il 150° anniversario della morte dell’autore, la stagione Dumas e l’Italia a cura di Jocelyn Fiorina (Société des amis d’Alexandre Dumas) che si svolgerà a Roma, Napoli e Marsiglia da ottobre a dicembre 2020.

 

“ Il destino di Edmond Dantès, che si gioca in tre città, Marsiglia, Roma e Parigi, si radica profondamente in due isole, l’isola d’If, al largo di Marsiglia, e Montecristo, isola dell’arcipelago toscano. Sull’isola d’If si erge la fortezza carcere dove per quattordici anni il giovane e innocente Dantès viene rinchiuso tra le quattro mura di una cella. I confinamenti di oggi, senza una fine immaginabile, possono dare un’idea, anche se lieve, della sua perdita di ogni riferimento, a cominciare dal riferimento temporale, perdita contro la quale egli tenta di lottare incidendo sul muro “una tacca ogni giorno affinché la misura del tempo non gli sfuggisse più”.
L’isola di Montecristo che Dantès, miracolosamente evaso, vede “ergersi, crescente, in mezzo al mare” si oppone all’isola d’If come la luce all’oscurità. Ormai non più prigioniero, egli deve la sua fortuna al tesoro che l’isola racchiude, ossia il potere di vendicarsi. Tuttavia, questa antonimia è solo apparente, poiché, nella sua prigione, grazie all’abate Faria, Dantès ha acquisito l’equivalente spirituale del tesoro ritrovato: il tesoro della conoscenza.”

Claude Schopp, luglio 2020